De Mundi Magnificentia

agosto 15, 2008

Mia Africa
rilucente d’un sole
che s’espande
su epidermidi vive,
brulicante d’esistenza
e nera
e verde
e gialla
come il mondo sa essere.
Mia Oceania
nuova e senza ricordi,
di oasi fresche
e di mari circondata,
così piena
e così deserta,
così secca
e così umida,
le tue labbra son rugiada
di sabbie d’oro.
Mia Asia
d’antica bellezza
dimenticata nella frenesia
e ritrovata nell’amore,
provata dalle emozioni
come naviglio in tempesta:
tuoi i fuochi d’artificio,
tue le stelle
su steppe solcate
da venti che portan con sé
tutto il tuo aroma
di cristallo e quarzo.
Mia America
dalle sensuali contraddizioni
che non dorme,
che afferra dolcemente
e modella a piacimento;
d’arte e vita
parlan le tue curve,
di sazie muse
cantan i tuoi poeti,
di sesso e zucchero
mi parlano i tuoi occhi
dischiusi su laghi
i cui nomi non importan più.
Mia Europa
conquistata da piedi dolci
e razziata dalla bellezza,
vecchia e maestosa,
quasi eternamente qui,
eppur giovane
come sa esserlo la cascata
e l’acqua che vi si tuffa,
bella, come sa esser bello
l’universo,
con quei seni
che mai immaginai,
quei seni
che attribuivo a Dio,
alla Natura,
alla Vita.